
Cosa comporta lavorare al freddo: rischi e soluzioni
Gen122023Ti sei mai chiesto cosa comporta lavorare al freddo? L’arrivo dell’inverno e delle basse temperature ripropone come ogni anno il problema di luoghi di lavori poco riscaldati.
Un problema che accomuna fabbriche, uffici, aziende, soprattutto quelle dotate di impianti datati o inefficienti, che costringono dipendenti e collaboratori a lavorare in condizioni termoigrometriche estreme.
Lavorare al freddo comporta gravi rischi non soltanto per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Temperature inferiori a quelle considerate ottimali possono compromettere anche le performance e sai questo cosa significa?
Un lavoratore costretto a svolgere la propria attività in condizioni sfavorevoli sarà meno attento e performante e questo si traduce anche in una perdita di produttività per la tua azienda.
Vediamo allora quali sono i rischi concreti connessi al freddo e le migliori soluzioni Aircon che puoi adottare per rendere il luogo di lavoro più confortevole possibile.
Leggi anche: “Riscaldare ambienti grandi in inverno con soluzioni a basso consumo”.
Che cosa si intende per stress termico
In condizioni normali il corpo umano si trova in un equilibrio termico perfetto tra la produzione di energia termica e lo scambio di calore con l’ambiente (omeotermia).
Lo stress termico si verifica ogni qual volta l’organismo umano è sottoposto a un impegno più gravoso del normale al fine di mantenere l’equilibrio termico, necessario a svolgere funzioni e processi vitali, ma anche a mantenere alto il livello di attenzione e di performance di un lavoratore.
Condizioni di stress termico sono strettamente correlate al microclima dei cosiddetti ambienti severi freddi.
Il microclima è un insieme di parametri fisici e climatici nel quale un individuo vive e lavora, e che contribuiscono a determinare una condizione di comfort e benessere termico. Rientrano nella definizione di microclima:
- Temperatura assoluta dell’aria;
- Temperatura media radiante;
- Umidità relativa;
- Sbalzi termici;
- Ventilazione e velocità dell’aria.
Se l’insieme di questi fattori si rivela disagevole per un lavoratore e il bilancio termico diventa negativo, è molto probabile andare incontro a ripercussioni sul suo stato di salute. E con il probabile aumento del rischio incidenti ed eventi avversi, di certo anche la tua produttività ne potrebbe risentire.
Ma quali patologie può creare un ambiente di lavoro troppo caldo o freddo? E, soprattutto, quale deve essere la temperatura minima per lavorare in magazzino o in ufficio? Continua a leggere i prossimi paragrafi.
Lavorare in un ambiente freddo: quali sono i rischi?
Il lavoro che si svolge in ambienti severi caldi e freddi sottopone l’organismo a un notevole impegno per riuscire a mantenere l’equilibrio termico e non andare in sofferenza.
Le condizioni microclimatiche estreme che di questi ambienti possono ricondursi a svariati fattori:
- ciclo produttivo (es. produzioni legate all’uso di forni a temperature particolari o accesso a celle frigo e ambienti connessi alla catena del freddo);
- caratteristiche fisiche e climatiche dell’ambiente (es. lavori svolti ad elevata altitudine o in sotterraneo);
- struttura del luogo di lavoro (materiali costruttivi, proprietà termiche, assenza di coibentazione ecc…).
Tutti possono concorrere a influenzare negativamente salute dei lavoratori e performance lavorativa. Il caldo eccessivo, ad esempio, può causare disidratazione, colpo di calore, affaticamento, irritabilità.
Al contrario, negli ambienti eccessivamente freddi il rischio principale è l’insorgere di uno stato di ipotermia, anche piuttosto severo. ma non solo.
Tra i più frequenti disturbi e malattie da celle frigorifere e in generale correlate a lavori al freddo ci sono:
- rinosinusite;
- geloni delle estremità;
- assideramento;
- cute fredda;
- bradicardia;
- bradipnea;
- torpore psichico;
- aritmie ed arresto cardiorespiratorio.
Gli effetti correlati all’esposizione al freddo possono essere di diversa gravità e andare da danni localizzati e reversibili a danni irreversibili e fino a compromettere i parametri vitali. Questi rischi riguardano soprattutto chi soffre di più il freddo e chi lavora nell’industria conserviera di surgelati o in ambienti indoor con condizioni climatiche sfavorevoli (es. montagna in inverno).
Concentriamoci però sugli ambienti indoor: quali valori di temperatura nei locali di lavoro sono ritenuti adeguati per l’organismo umano? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Qual è la temperatura minima per lavorare in fabbrica e in ufficio
A quale temperatura si sta bene in ufficio o in fabbrica? Non esiste una risposta univoca dal momento che il comfort termico e la percezione di benessere a lavoro è molto soggettiva. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in ufficio la temperatura ottimale è quella compresa tra i 18 e 24 °C.
E in Italia quanti gradi per legge devono esserci in ufficio? In generale, quale è la temperatura adeguata per un lavoro d’ufficio consigliata, è definita nell’allegato IV del D.Lgs 81/08 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro). La temperatura minima per lavorare, infatti, è di 19°C, la massima invece a 24°C, con un’umidità tra il 40 e il 60%.
Con l’entrata in vigore del Piano di contenimento dei consumi, la normativa nazionale di recente ha imposto alle aziende e alle industrie di mantenere la temperatura minima interna entro i 17°C (con almeno 2° di tolleranza). Sono 19°C invece per tutti gli altri edifici pubblici (sempre con 2°C di tolleranza).
Ambiente freddo: che tipo di responsabilità ha il datore di lavoro
Uno dei principali requisiti di un ambiente di lavoro salubre e produttivo è il microclima, considerato tra i rischi fisici più importanti da valutare per migliorare la sicurezza di un luogo lavorativo. Come prevede il D. Lgs. 81/08, un datore di lavoro ha sempre l’obbligo di:
- Tutelare la salute dei lavoratori;
- Porre in essere tutte le misure di prevenzione e protezione adeguate;
- Garantire conformità dell’ambiente di lavoro ai requisiti minimi che prescrive la legge.
Ogni azione del datore di lavoro deve quindi essere finalizzata a valutare il potenziale stress termico e i rischi per la salute connessi all’esposizione al freddo. E, in secondo luogo, vanno adottate tutte quelle misure che rendono il microclima di un ambiente lavorativo ottimale e il più possibile vicino al benessere termico.
Nel caso di un ambiente severo freddo, idoneità e conformità si traducono anche nell’installazione di un efficiente sistema di riscaldamento adeguato alle attività che si svolgono all’interno.
Cosa fare se in ufficio o in fabbrica fa troppo freddo: le soluzioni Aircon
Il riscaldamento di grandi ambienti industriali come spazi di logistica, magazzini, capannoni e centri commerciali può creare non poche difficoltà al management aziendale, soprattutto in termini di costi di installazione e consumi.
Aircon offre ad oggi svariate soluzioni che ti permetteranno di risolvere il problema freddo riuscendo al contempo ad ottimizzare consumi energetici e costi di manutenzione.
Tra i migliori sistemi performanti ed efficienti possiamo menzionare
- Pannelli radianti a pavimento o a soffitto Elerad®;
- Tubi radianti a infrarossi Ecorad®;
- Pompe di calore;
- Soluzioni a irraggiamento o infrarossi;
- Nastri radianti a gas Ecoline®.
Il riscaldamento Industriale rappresenta il core business di Aircon. Le nostre proposte mirano sempre ad offrire ai nostri clienti la soluzione migliore e più fattibile non soltanto in termini di benessere ma anche di efficienza ed economicità.
Tra i sistemi più apprezzati quello a irraggiamento a gas ed elettrico, in grado di riscaldare ambienti grandi, medi e piccoli e risparmiare fino al 70% di energia termica, anche in capannoni industriali di vecchia costruzione.
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