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Cina futuro leader mondiale delle rinnovabili? Curiosità Green

Cina leader energia rinnovabile

 

Da svariati rapporti redatti a livello globale emerge che la Cina è destinata a divenire il futuro leader mondiale nel mercato delle tecnologie rinnovabili, superando notevolmente gli Stati Uniti.

Nonostante il Paese asiatico sia il maggior emettitore di gas serra e continui a investire in impianti a carbone, la Cina si è prefissata degli obbiettivi decennali verso il settore delle energie pulite: da veicoli alimentati a fonti di energia pulita, alla costruzione di pannelli solari. In tal senso ad oggi il Paese orientale vanta già numerosi record, come la creazione del più grande impianto fotovoltaico a forma di panda del mondo, nonché del più esteso impianto fotovoltaico galleggiante.

Alla luce di ciò, la Cina sta guadagnando sempre più terreno con l’intento di investire ingenti somme di denaro per le energie rinnovabili da qui ai prossimi anni.

Ma a poter agire a tutela del nostro ambiente non devono per forza di cose essere esclusivamente le grandi potenze mondiali. Per la salvaguardia del nostro pianeta tramite l’uso di sistemi “green” è bene considerare che ognuno di noi può fare la differenza. Basta optare per soluzioni innovative appositamente studiate a tale finalità, come i sistemi a irraggiamento elettrico a basso consumo.

L’azienda Aircon si occupa della vendita di pannelli riscaldanti elettrici a basso consumo per industrie e capannoni, focalizzando la sua mission nella riduzione delle emissioni di CO₂ derivanti dai sistemi di riscaldamento, con tutti i benefici correlati che ne derivano in termini di tutela ambientale.

 

Sommario:

Cina futuro leader mondiale delle rinnovabili? Curiosità Green

Energia rinnovabile: investimenti e obiettivi della Cina

Cina: record fotovoltaico su terra e acqua

Il 40% di energia pulita entro il 2030

Energie rinnovabili nei deserti

Le installazioni di fonti rinnovabili previste per il 2022

La Cina è in grado di accelerare il ritmo della propria transizione energetica?

Aircon: irraggiamento elettrico a basso consumo

 

Energia rinnovabile: investimenti e obiettivi della Cina

impianto fotovoltaico

 

Nonostante il progressivo calo delle polveri sottili legato alle sue nuove politiche green, la Cina resta il Paese più inquinato al mondo oltre che il più inquinatore. La Cina, da sola, è responsabile del 30% delle emissioni globali di CO2 e brucia più carbone del resto del mondo messo assieme.

Tuttavia, da alcuni anni a questa parte, il Paese asiatico sta muovendo significativi passi in avanti per ridurre il proprio impatto. Gli innumerevoli sforzi effettuati per la riduzione di smog ed emissioni inquinanti stanno dando già i loro primi frutti. L’azione avviene simultaneamente e per ovvie ragioni su più fronti: dalla chiusura di vecchie fabbriche, sino al divieto di usare la carbonella per il riscaldamento domestico.

Nonostante la guerra contro lo smog, la Cina deve comunque fare ancora molti passi prima di ottenere dei risultati ottimali. A ogni modo, ad ora, è anche l’unica Nazione ad aver lanciato il più grande piano per sostituire il carbone con l’energia pulita.

In tal senso, il Paese sta lavorando assiduamente per raggiungere gli obiettivi prefissati. Basti osservare l’esportazione (dal 2013 sino ad oggi) di svariati miliardi di impianti solari che le hanno permesso di divenire il primo esportatore di beni e di servizi ambientali, superando gli Stati Uniti e la Germania.

Nel contempo, in Cina si sta assistendo anche a una crescita dell’energia eolica guidata da aziende internazionali, come Goldwind, e della diversificazione di impianti idroelettrici come la Diga delle Tre Gole (China Three Gorges).

Ad ogni modo l’avanzo notevole del Paese asiatico come leader delle energie pulite è stato favorito anche dalle recenti politiche condotte dall’ormai ex Presidente americano Donald Trump che ha ritirato il proprio Paese dagli accordi di Parigi sul clima, per sostenere l’industria carbonifera.

Attualmente il governo cinese ha intenzione di continuare ad amplificare in maniera significativa gli investimenti in energie rinnovabili, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. A supporto del nuovo interesse nei confronti delle energie pulite, nel 2017, la Cina ha anche decretato la cancellazione di 104 nuovi impianti a carbone che si stavano costruendo in 13 province del Paese.

Ulteriore obiettivo fissato consiste nell’arrivare a un quinto del totale delle vendite di auto elettriche o veicoli ibridi, entro il 2025, grazie anche alla sospensione dalla produzione di centinaia di modelli di auto inquinanti locali.

 

Cina: record fotovoltaico su terra e acqua

impianto fotovoltaico galleggiante

 

Il Governo cinese punta a innalzare progressivamente l’utilizzo di energia pulita nel proprio territorio entro la data cruciale del 2030.

Accanto a questi sforzi, a ogni modo la Cina è già riuscita a ottenere importanti record nel mondo. Tra questi possiamo ricordare:

  • L’impianto fotovoltaico più esteso a terra (a forma di panda). Una distesa di 116mila pannelli in un sito di estrazione, abbandonato e trasformato in lago artificiale. Questi pannelli, pensati per funzionare 25 anni, sono in grado di produrre 40 megawatt di energia, sufficiente ad alimentare 15 mila abitazioni.
  • L’impianto fotovoltaico galleggiante più esteso. Essendo l’acqua importante per raffreddare i pannelli solari, l’impianto galleggiante a Huainan rappresenta una soluzione proficua visto l’aumento dell’efficienza energetica.

Il 40% di energia pulita entro il 2030

Altro record a cui punta la Cina è quello di raggiungere la quota del 40% di elettricità pulita nel 2030, puntando su un boom di nuovi impianti eolici e fotovoltaici. L’obiettivo emerge in un piano pubblicato dalla National Energy Administration (NEA) cinese, in cui si prevede di incrementare costantemente nei prossimi anni le quote di elettricità generata da fonti non-fossili.

In concreto, la National Energy Administration stima che il consumo elettrico totale in Cina salirà a circa 11.000 TWh tra dieci anni e che le rinnovabili diverse dall’idroelettrico, perlopiù eolico e solare, copriranno il 25,9% del mix di energia elettrica immessa in rete. Per il 2030, quindi, la potenza totale installata nell’eolico e nel fotovoltaico dovrebbe spingersi fino ai 1.500 GW.

Energie rinnovabili nei deserti

Rientra nei piani green progressivamente messi in atto dal Governo cinese anche la costruzione di impianti di energie rinnovabili nei deserti. A parlarne è stato il Presidente cinese Xi Jinping in occasione della 15esima Conferenza delle parti della Convention on Biological Diversity (COP15 CBD), tenutasi nell’ottobre 2021.

In occasione dell’evento, il Presidente cinese ha infatti assicurato che «La Cina continuerà a promuovere l’adeguamento delle strutture industriali e delle strutture energetiche, a promuovere vigorosamente l’energia rinnovabile e ad accelerare la pianificazione e la costruzione di progetti di base per l’energia fotovoltaica ed eolica nei deserti, nel Gobi e nelle aree desertiche».

In base a quanto aggiunto da Xi Jinping, inoltre, la realizzazione della prima fase del progetto nel deserto, che include 100 gigawatt di energia eolica e solare, è iniziata senza intoppi.

Parlando dell’iniziativa cinese, Yale Environment 360 ha evidenziato come si tratti dell’ennesimo record che il Paese asiatico si prepara a raggiungere. L’enorme progetto di energia rinnovabile risulterà infatti più grande di tutte le installazioni solari ed eoliche dell’India messe insieme, oltre a essere in grado produrre quattro volte più energia della gigantesca Diga delle Tre Gole.

Di fatto il Presidente Xi Jinping ha fornito pochi dettagli sul progetto, sulla possibile localizzazione dello stesso e su come saranno distribuiti gli impianti. Secondo quanto messo in rilievo da Bloomberg Green, tuttavia, un sito probabile sarà «la Cina occidentale, dove le linee elettriche esistenti e pianificate collegano i progetti di energie rinnovabili ai principali centri di domanda nell’est».

Oltre a implementare impianti nelle aree desertiche, il Paese asiatico lavorerà anche per:

  • migliorare la trasmissione della rete rurale, permettendo ai collettivi di villaggio di investire in energia rinnovabile e di condividerne i profitti;
  • eliminare ulteriormente le miniere, le centrali elettriche e i sistemi di riscaldamento piccoli e inefficienti;
  • offrire un maggiore sostegno alla cattura e allo stoccaggio del carbonio nelle centrali termiche.

Le installazioni di fonti rinnovabili previste per il 2022

Che tipo di investimenti si propone invece la Cina per l’anno attualmente in corso? A quanto pare, il Paese conta di implementare 160 gigawatt di nuove fonti rinnovabili nel 2022, segnando un nuovo record nella nuova potenza installata.

A riferirlo è la rivista China Energy News, legata al Quotidiano del Popolo, citando un rapporto del China Electric Council (CEC).

Secondo quanto stimato dal CEC, la potenza eolica nel 2022 crescerà in Cina di 50 GW, quella solare di 90 GW e quella idroelettrica di 20 GW.

La Cina è in grado di accelerare il ritmo della propria transizione energetica?

In considerazione di tutti gli investimenti effettuati e in procinto di essere realizzati, la Cina può accelerare ulteriormente l’ambizioso progetto della propria transizione energetica? A fornire una risposta a riguardo è l’IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia, nel rapporto intitolato An Energy Sector Roadmap to Carbon Neutrality. Tra le pagine del dossier si legge che la Cina può velocizzare in maniera sifinigicativa il processo in atto e raggiungere la neutralità climatica ben prima del 2060, l’obiettivo ufficiale che è stato ad oggi indicato da Pechino.

In base a quanto messo in rilievo da parte dell’IEA nel suo documento non sono necessarie misure draconiane per accelerare la transizione energetica. Di fatto, esisterebbe un duplice percorso per ripulire l’economia cinese senza dover far pagare un prezzo salato alla popolazione e senza dover frenare la corsa del Paese per affermarsi come prima superpotenza economica al mondo.

Il primo dei due percorsi presentati nel dossier viene definito Announced Pledges Scenario (APS) e riflette gli obiettivi sul clima annunciati dal presidente Xi Jinping, ovvero la neutralità climatica nel 2060 e il picco delle emissioni prima del 2030. Il percorso indicato è inoltre accompagnato da una vera e propria tabella di marcia dettagliata.

Il secondo percorso, chiamato Accelerated Transition Scenario (ATS) è più ambizioso ma sarebbe in grado di fornire maggiori benefici all’economia cinese. In concreto, si tratterebbe di:

  • realizzare politiche energetiche più mirate;
  • favorire un declino più rapido nell’uso del carbone nell’industria e nell’energia;
  • sostenere una maggiore diffusione delle tecnologie esistenti a basse emissioni di carbonio;
  • ottenere prima guadagni in termini di efficienza.

Secondo quanto affermato dall’Agenzia internazionale per l’energia, l’ostacolo per mettere in atto questo secondo percorso è esclusivamente politico e non economico.

Per accelerare la propria transizione energetica, la Cina dovrebbe aumentare del 20% la capacità installata di fotovoltaico al 2050 rispetto a quella stimata in base agli attuali obiettivi. Secondo l’IEA, come altra componente di cruciale importanza, per la Cina risulta essenziale “disporre di tecnologie industriali a basse emissioni di carbonio nuove ed emergenti.

Per poter limitare il peso socio-economico di una transizione accelerata, secondo il dossier, la Cina dovrebbe infine correre proprio nell’attuale decennio.

 

Aircon: irraggiamento elettrico a basso consumo

Scegliere di fare la differenza adottando dei sistemi a irraggiamento elettrico a basso consumo significa beneficiare di numerosi vantaggi sia per l’ambiente che per l’economia aziendale, grazie al risparmio ottenuto tramite la riduzione degli sprechi.

Sempre più aziende ed industrie riconoscono la valenza derivante da tali sistemi, infatti l’azienda Aircon fornisce ai propri clienti prodotti efficienti come i pannelli radianti a infrarossi a basso consumo Elerad®, capaci di garantire sia un comfort termico che un risparmio energetico volto alla salvaguardia dell’ambiente. Obiettivi, questi, fondamentali per l’azienda di Locate di Triulzi.

I pannelli radianti infrarossi a basso consumo sono idonei a riscaldare sia ambienti grandi che piccoli, grazie alla possibilità di scaldare o solo determinate zone dell’azienda oppure coprire in modo totale o parziale uffici, ristoranti e bar.

Inoltre essendo versatili, i pannelli possono essere installati a parete o a soffitto in maniera modulare, consentendo così di poter gestire il tutto autonomamente tramite sensori e timer.

I pannelli radianti infrarossi a basso consumo Elerad® come i nastri radianti a gas Ecoline® e tubi radianti a gas Ecorad® di Aircon sono garantiti ottimali, in quanto capaci di rispondere alle esigenze dei clienti in base anche ai diversi contesti.

Se non hai ancora adottato i sistemi a irraggiamento elettrico a basso consumo, contattaci o scrivici. Noi di Aircon ti consiglieremo i migliori prodotti, infatti già nel breve periodo potrai beneficiare di tutti i vantaggi derivanti: a partire da un notevole risparmio economico, sino a contribuire alla riduzione di CO₂ nell’ambiente.

 

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